Dal 26 giugno 2009 i Monti Pallidi, meglio conosciuti come Dolomiti, che appartengono alle Alpi orientali italiane, sono stati dichiarati Patrimonio Naturale dell’Umanità. Un riconoscimento importante che inserisce le cime dolomitiche in un patrimonio difeso, sostenuto e valorizzato dal sigillo Unesco.

Le Dolomiti diventano perciò biglietto da visita unico per promuovere le bellezze del territorio, le particolarità dell’enogastronomia locale ed i servizi turistici, che conoscono un respiro internazionale, in virtù dell’attenzione che finalmente ricevono.

L’area su cui si estendono i nove gruppi dolomitici ora Patrimonio dell’Umanità si snodano tra le province di Trento e Bolzano, la provincia di Belluno e quelle di Udine e Pordenone, coprendo una superficie complessiva di 142 ettari, a cui si aggiungono altri 85 ettari di aree cuscinetto, per un totale di 227 ettari.

Le cime che svettano nello scenario dolomitico sono anche le più rappresentative delle bellezze naturali del territorio, prima e più alta tra tutte la Marmolada, indiscussa regina, con il suo ghiacciaio supera i 3340 metri.

In Veneto tra Cadore, Ampezzano e Zoldano si trovano il massiccio del Pelmo e la Croda da Lago, ma anche la Pale di San Lucano e le Dolomiti Bellunesi.

A confine tra il Veneto e le province del Trentino Alto Adige si pongono le Dolomiti Settentrionali tra cui i frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di Sesto, le austere Dolomiti d’Ampezzo e le lunari Dolomiti di Fanes, Senes e Braies.

Tra Alto Adige e Trentino si stagliano il gruppo formato dallo Sciliar, dal Catinaccio e dal Latemar. Tutto Alto Atesino invece il Puez-Odle diventato uno splendido parco naturale.

Le vette più orientali con le Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave si trovano incastonate tra le province di Udine e Pordenone, mentre le più occidentali sono quelle del Brenta, dove vive ancora l’orso bruno e gli spettacolari canyon del Rio delle Foglie.